Un artista che con pazienza e dedizione ammirevoli ha saputo conquistarsi, ruolo dopo ruolo, l’affetto e la stima del pubblico, con grande spirito di autoironia e con una brillantezza volutamente sgangherata, ma anche contagiosa e sopra le righe come solo gli artisti coraggiosi sanno fare.

Un attore capace di essere sempre al posto giusto e al momento giusto, attento ai colleghi e generoso che – senza nascondersi mai – ha saputo adattarsi al tempo che passava e ad indossare le maschere che gli venivano presentate dalla sua età, senza cercare scorciatoie e senza alcuna vanità: è così che sono nati personaggi indimenticabili per l’immaginario pop italiano: da Oronzo Canà “allenatore nel pallone” a Nonno Libero; dal commissario Lo Gatto al pompiere Nicola Ruoppolo, dal brigadiere Pasquale Zagaria a Nicola Abatecola di Grandi Magazzini, Lino Banfi ci ha accompagnato nel racconto di transizione dell’Italia dell’ultimo mezzo secolo, facendoci divertire, ma anche riuscendo più volte a commuoverci.

Tutti noi dobbiamo essere grati a Lino Banfi: e, in fondo, gli dobbiamo qualcosa.

Se – come diceva Charlie Chaplin – un giorno senza una risata è un giorno sprecato, Lino Banfi ci ha permesso di non buttare le nostre giornate e di ‘guadagnare’ il tempo di film leggeri e di intrattenimento capaci di farci apprezzare le fortune della vita e insegnandoci nostro malgrado ad imparare a ridere di noi stessi.

 

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