IL BIF&ST PER L’UCRAINA NEL NOME DI FELLINI
Solidarietà al popolo e agli artisti ucraini al Bif&st 2022
Il dramma del conflitto in corso in Ucraina irrompe nel terzo e quarto giorno del Bif&st 2022 per volontà del direttore Felice Laudadio che ha deciso di aprire una “finestra” dedicata al sostegno al paese martoriato e alla sua popolazione. Si è cominciato con la proiezione, ieri pomeriggio al Teatro Petruzzelli, del film Zabuti (The Forgotten) della regista nata a Kiev Daria Onyshchenko, sulle vicende di una coppia di ucraini che vive a Luhansk e che vorrebbe lasciare la città sotto l’occupazione separatista.
Presentato fuori concorso nel Panorama Internazionale del Festival, il film, nelle parole della regista “È il frutto di una ricerca che ho effettuato parlando con varie persone che hanno subito quanto accadeva nei territori già nel 2014“. Daria Onyshchenko, che si è presentata sul palco del Petruzzelli indossando una maglietta bianca che riportava l’ormai celebre slogan “Nave russa, vai a farti fottere”, ha proseguito: “È anche la dimostrazione di come la macchina della propaganda russa si fosse già messa in moto ben prima dell’invasione, facendo sì che oggi il 70% della popolazione russa sia convinta di quanto gli abbiano fatto credere“.
“Le scorse settimane” – ha poi detto Daria Onyshchenko – “sono state le peggiori della mia vita. Da qui ringrazio l’Italia per il supporto che stanno dando al mio paese, quel supporto che sento anche in Germania, dove vivo attualmente, e quello dell’intera Europa. Invito i paesi europei a proseguire con le sanzioni economiche, a boicottare i prodotti russi, a non sostenere il turismo russo“.
Un appello, quello della regista, che è poi risuonato anche all’inizio della serata al Petruzzelli, dove Daria Onyshchenko ha ricevuto dalle mani del direttore Laudadio il Premio Federico Fellini conferito dal Bif&st ai cineasti dell’Ucraina (“Se fosse ancora tra noi, Fellini glielo avrebbe consegnato personalmente“, ha commentato Laudadio).
Da ambasciatrice degli artisti del suo Paese, Daria Onyshchenko ha ammesso come il premio significasse molto per lei e per la comunità dei registi ucraini, che dice molto unita. “Molti di loro, insieme ad attori, musicisti, maestranze sono ora in prima linea a combattere, pur non avendo alcuna esperienza di guerra. Ma non vedono l’ora di riprendere quel processo di rinnovamento che il cinema ucraino aveva intrapreso negli ultimi anni, con tanti film presentati e premiati nei Festival internazionali”.
Oggi, martedì 29, Daria Onyshchenko ha preso parte ad un incontro con la stampa ed il pubblico al Teatro Margherita, durante il quale è tornata a parlare della Guerra, degli effetti che sta provocando, e dei suoi sentimenti verso una situazione che la coinvolge personalmente.