Roma, 28 marzo 2020 – Cari amici del festival internazionale del cinema di Bari, la drammatica congiuntura che stiamo attraversando ci obbliga ad interrompere il nostro lavoro per il Bif&st. Per quel Bif&st che doveva concludersi stasera, e che abbiamo dovuto invece smantellare; e per il Bif&st che verrà e che, se verrà, dobbiamo ricostruire. Sono di grande conforto le numerose manifestazioni di sostegno (direttamente pervenuteci o pubblicate sui social: grazie!) di quanti attendono con entusiasmo e perfino con allegria mista ad ansia – sentimenti insopprimibili e necessari in questi tempi difficili – che il Bif&st 2020 ritrovi la sua strada.

Ovviamente, in queste condizioni, siamo costretti a congelare tutti gli abituali contatti col mondo di riferimento per un festival di cinema (produttori, distributori, registi, attori ecc.) in attesa delle decisioni che verranno. Se potremo, cercheremo di recuperare al Bif&st quante più personalità internazionali e italiane possibili per le masterclasses (sperando che possano riconfermare la loro presenza Ken Loach e Kenneth Branagh, Anne Fontaine e Roberto Benigni, Helen Mirren e Taylor Hackford e altri da invitare, o da sostituire); quanti più cineasti italiani possibili per il conferimento dei premi dell’ItaliaFilmFest che sono stati loro attribuiti (fra i quali Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Nicola Piovani, Pupi Avati, Paola Cortellesi, Toni Servillo, Marco D’Amore); quanti più film possibili da selezionare e invitare – con i loro autori e interpreti – per le Anteprime serali al Teatro Petruzzelli. E per poter riattivare a Bari tutta la complessa macchina organizzativa che era già stata messa perfettamente a punto, come sempre, fin nei minimi dettagli. Il programma originario prevedeva dal 21 al 28 marzo oltre 300 eventi in 8 giorni: dovrà essere in parte ridimensionato, e concentrato in meno location e con meno iniziative collaterali, ma senza danni per la forte identità culturale man mano consolidatasi nel decennio passato e nel rispetto della sua ormai lunga storia di successi e di partecipazione: lo dobbiamo soprattutto allo straordinario, vastissimo pubblico del Bif&st che da oltre 10 anni ci segue con passione.

Nell’impossibilità di pubblicare una foto riferita al mai avvenuto, ad oggi, Bif&st 2020, ci sembra bene augurante utilizzarne una che risale ad oltre 30 anni fa, indirizzata soprattutto ai più giovani (la maggioranza di quel nostro pubblico) che ovviamente ignorano che Bari menava già gran vanto di una grande manifestazione di cinema divenuto in breve tempo il più importante festival italiano dopo la Mostra del Cinema di Venezia. Quella foto, pubblicata qui accanto, si riferisce alla serata finale di EuropaCinema 88 che documenta quale importanza quel festival avesse assunto. Fra gli ospiti presenti si riconoscono (in piedi) il produttore Gianni Minervini, Ennio Morricone, Roberto Cicutto, Emidio Greco, Beppe Lanci, Giuseppe Tornatore, Suso Cecchi d’Amico, Marcello Mastroianni e (accovacciati insieme a me) Vanessa Redgrave, Joely Richardson, Assumpta Serna, Franco Nero, Lea Massari, il piccolo Totò Cascio di Nuovo cinema Paradiso presentato a Bari in anteprima mondiale, Georgi Shengelaya. Sul fondo, ma seminascosti, Fanny Ardant, Margarethe von Trotta, Franco Cristaldi, Gian Maria Volonté. In questa immagine mancano solo Bernardo Bertolucci e Sergio Leone ripartiti subito dopo le loro affollatissime lezioni di cinema. È infatti sulla straordinaria esperienza barese di EuropaCinema, la prima mostra al mondo esclusivamente dedicata al cinema europeo, da me ideata e diretta, che molti anni dopo è nato e si è imposto il Bif&st-Bari International Film Festival[1], ora ampliatosi al cinema mondiale. Un’immagine che vuol essere un auspicio di rinascita. La rinascita che verrà.

Felice Laudadio
Ideatore e direttore del Bif&st

[1] La storia di EuropaCinema è narrata nel libro Un’avventura chiamata Bif&st di Angela Bianca Saponari, con introduzione di Felice Laudadio, pubblicata da Adda Editore, Bari 2019, pp. 128, edizione fuori commercio.

 

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