Addio caro Ferruccio, felliniano doc e amico del Bif&st
“Ricordando Ferruccio Castronuovo” è il titolo dell’intervista audiovisiva a Ferruccio, realizzata da Francesca Fabbri Fellini, che il Bif&st presenterà al Teatro Margherita di Bari il 2 aprile alle ore 18.
Il regista Ferruccio Castronuovo ci ha lasciati. Una vita vissuta tra Roma e San Menaio, località balneare di Vico del Gargano. Era nato (solo per caso, soleva dire) a Bari il 10 settembre del 1936, il padre di Altamura, la madre di Vico del Gargano. Aveva 2 anni quando la famiglia si trasferì in Africa, zona di Harrar, dove stava sorgendo la “Puglia D’Etiopia”, Nel 1940 il precipitoso ritomo per lo scoppio della guerra. Nel 1960 Ferruccio si avvicina al cinema attraverso il disegno satirico e i cartoni animati, realizzati con un altro pugliese: Pino Zac. Dotato di particolare ironia e appassionato della musica popolare della sua terra, partecipa alla nascita del “Folkstudio” di Roma e lavora nei cabaret di Parigi, Bruxelles e Barcellona. Poi l’occasione che gli cambia la vita: con una 16 millimetri realizza uno scoop storico, filmando nel ’68, a Roma, gli scontri tra studenti e polizia a Valle Giulia. Subito dopo, un altro momento importante di documentazione, a Parigi, del “maggio francese”.
Da queste esperienze nascono importanti rapporti con il mondo del cinema: lavora come operatore con Moravia, Pasolini, Gregoretti, Scola. Diventa aiuto regista di Giuseppe De Santis, dei Fratelli Taviani, di Nanni Loy, di Luigi Zampa. Entra in televisione e nel 72 realizza il suo primo film come autore e regista: “Sonata al chiaro di luna”. Realizza le gag di programmi come Hai visto mai!, con Bramieri e Loia Falana e Tante scuse con Pamela Tiffin e Piero Vida. Il lavoro di regia televisiva continua con “Tagli ritagli e frattaglie” con Arbore e De Crescenzo e con 7 comiche realizzate per “Di che vizio sei”.
Il momento più importante della sua carriera è nel 75, quando viene chiamato da Fellini a realizzare un backstage sul set del “Casanova”. Nasce un particolare rapporto di collaborazione con il grande regista riminese. Fellini affida l’esclusiva della sua immagine per 12 anni a Ferruccio Castronuovo che immortala il suo mondo, popolato soprattutto da personaggi femminili «Per le riprese della “Città delle donne”, sono stato sei mesi sul set di Fellini girando 11 metri metri di pellicola da 16 millimetri. Fellini mi disse: II film lo faccio io, tu fai tutto il resto» raccontava spesso Castronuovo «ed è successo proprio così: lui è diventato il mio primo attore. Guardare come girava un film per me è stata una vera e propria scuola, con la sua grammatica, la sua maniera di raccontare con la macchina da presa. Fellini disegnava i suoi personaggi e li realizzava. Erano caricature, piccoli pupazzi che muoveva come voleva nei suoi film, facendoli diventare quello che gli sembrava giusto diventassero». Fellini gli dà l’incarico di pensare a un filmato per ricordare Nino Rota, scomparso nel 1976. Anche Sergio Leone lo chiama a filmare il backstage del suo film “C’era una volta in America”. Nel 1984 Ferruccio dirige un film interamente girato in Puglia “II ragazzo di Ebatus” (figurando poi solo come supervisore) che vince il premio opera prima al festival del Cinema di Venezia del 1985. Per la Rai scrive varie sceneggiature, tra cui le 7 puntate de “L’eredità della Priora” per la regia di Anton Giulio Maiano. In questa occasione gli viene affidato l’incarico di consulente storico sul brigantaggio. Per Mediaset negli anni 1990-1996 Castronuovo realizza (come regista e autore) più di 100 puntate del programma ‘Scene da un matrimonio” con Davide Mengacci. Le più seguite. Ultimo Film nel ’96, “Gratta e vinci”. Tra i lavori più recenti “Una Bugatti a Vico del Gargano”, documentario autobiografico invitato al BIf&st (festival del cinema di Bari) e la partecipazione come attore ad un film del regista francese Thierry Gentet titolo “Sur la route balenes”. Nel 2009, sempre Thierry Gentet realizza il documentario “La vita, un lungo viaggio in treno” ispirato alla vita e alle opere di Ferruccio Castronuovo. Recentemente, il regista víchese aveva presentato al Cinema “Paris” di Vico del Gargano il suo romanzo “il vento del sud odora d’amore e di morte”, e il 17 novembre scorso al cinema Fulgor di Rimini aveva ricevuto il premio “Un felliniano nel mondo”. Un riconoscimento importante, di cui era orgoglioso. Durante quella serata fu proiettato il docu-fílm “Fellinopolis” realizzato per il centenario della nascita di Fellini dalla regista Silvia Giulietti inserendo gli special dei film “Casanova”, “La città delle donne”, “E la nave va” e “Ginger & Fred”, girati di Ferruccio Castronuovo. La Giulietti – lo ha detto commossa al Fulgor di Rimini- con “Fellinopolis” ha voluto omaggiare soprattutto il genio (incompreso) di Castronuovo.
di Teresa M. Rauzino, sul quotidiano EDICOLA DEL SUD che ringraziamo.