Presentato “Ritratti e autoritratti” di Felice Laudadio al Bif&st 2020

Carmelo Bene, Ingmar Bergman, Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Bernardo Bertolucci, Alberto Sordi sono solo alcuni dei personaggi che Felice Laudadio ha incontrato e raccontato durante il suo lavoro di giornalista a l’Unità. I suoi articoli dell’epoca sono oggi raccolti in un libro appena uscito e che è stato presentato al Teatro Margherita nell’ambito del  Bif&st 2020.

Dal 1974 al 1983, prima di dedicarsi alla direzione di Festival di cinema, Felice Laudadio è stato responsabile delle pagine degli spettacoli e critico televisivo de l’Unità, negli anni in cui era il secondo quotidiano per tiratura e diffusione. Parte della produzione giornalistica e critica di quel periodo è emersa da un faldone che l’attuale Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografica e direttore del Bif&st ha ritrovato in casa mettendo un po’ d’ordine tra le sue carte nel periodo del lockdown.

Quel materiale, opportunamente ordinato e rieditato, è alla base  del suo nuovo libro, “Ritratti e autoritratti”, edito da Rubbettino e dalle Edizioni di Bianco e Nero, con la prefazione di Walter Veltroni e la postfazione di Alberto Crespi. Il libro è stato presentato al Bif&st nella giornata di martedì 24 al Teatro Margherita in un incontro cui hanno preso parte, oltre allo stesso Laudadio, il critico cinematografico David Grieco e gli avvocati Enzo Augusto e Michele Laforgia.

A spiegare il senso del titolo, David Grieco: “All’epoca in cui lavoravamo insieme a l’Unità, Laudadio usava incontrare i personaggi più importanti del panorama culturale italiano senza portare con se né un taccuino né un registratore, soltanto un foglietto in cui appuntare saltuariamente qualche parola ‘chiave’. Teneva tutto a mente e al mattino dopo si sedeva davanti alla macchina da scrivere e tirava fuori questi articoli attesissimi dai lettori dell’edizione del lunedì, l’unica attrattiva del quotidiano nel giorno in cui doveva competere con i giornali sportivi“.

Non interviste, quindi, ma “ritratti per i quali Laudadio riusciva a carpire il vissuto dei personaggi e restituirlo ai lettori in forma di narrazione. In fondo, è il suo modo di fare cinema, lui ‘girava’ le sue interviste“.

L’elenco dei personaggi al centro dei “ritratti” è impressionante, comprendendo nomi come Carmelo Bene, Ingmar Bergman, Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Bernardo Bertolucci, Alberto Sordi…

Alcuni degli incontri che hanno dato vita a questi articoli sono stati rievocati da Felice Laudadio nel corso dell’incontro: come quello con Giorgio Strehler, a partire dal quale prese l’abitudine di non prendere appunti (“Mi parlava brevemente solo salendo e scendendo le scale che collegavano il palcoscenico dal suo ufficio al Piccolo Teatro, nelle pause delle prove“), Lea Massari (“Non concedeva interviste a nessuno, era molto schiva, un giorno accettò di incontrarmi e mi invitò a casa sua, dove trascorsi un’intera giornata semplicemente osservandola nella quotidianità“), Claudia Cardinale (“Mi disse delle cose che non aveva mai detto a nessuno“), Elio Petri (“Fu l’unico a contestare un mio articolo ma anche l’unico a volermi dettare le risposte parola per parola. Quando gli dimostrai che l’articolo riportava fedelmente quanto mi aveva detto, finimmo per ubriacarci insieme”), Federico Fellini (“Ero l’unico giornalista, insieme a Lietta Tornabuoni, che accettava di buon grado di incontrare perché sosteneva che riportavo perfettamente il suo pensiero“). E Margarethe Von Trotta, che incontrò per la prima volta in occasione della presentazione a Berlino nel 1983 di “Lucida Follia”. Presente all’incontro, la regista ha osservato: “Mi ha reso più intelligente di quanto non fossi“.

Per Michele Laforgia: “Come riportato nel sottotitolo, questo è un libro sulla battaglia delle idee nel cinema, nel teatro e nella televisione, avvenuta durante una stagione irripetibile in tutti i settori, in cui gli attori, i registi e i critici erano tutti veri intellettuali“.

Il bello del libro è che si puo’ ‘piluccare’” ha commentato Enzo Augustoovvero godere pagina per pagina“.

“Ritratti e autoritratti” è dunque la fotografia di un’epoca particolarmente feconda di creatività, di confronti intellettuali e politici, di accese battaglie culturali.

Quando dopo tanti anni ho riletto questi articoli” ha chiosato Laudadio “ho subito associato due crisi, quella del Dopoguerra e quella che stiamo vivendo con la pandemia. Dalla prima crisi nacque una grande stagione culturale che dette anche origine alla migliore commedia all’italiana. Il mio auspicio è che a questa nuova crisi segui una rinascita della profondità del pensiero“.

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