viene conferito ad uno degli interpreti che più di altri ha segnato la rinascita del cinema italiano, diventandone protagonista degli ultimi venti anni.

VALERIO MASTANDREA

Sin dai suoi primi film, Valerio Mastandrea si è imposto per la sua capacità di portare sul grande schermo personaggi diversi e contemporanei cui, oltre alla fisicità, l’attore ha prestato il suo cuore generoso, la sua intelligenza, il suo talento.

Pur interpretando ruoli diversissimi tra loro, Valerio è stato capace di portare sullo schermo le diverse età della sua vita professionale con rigore – e con quel disincanto romano che lo rende così unico ed originale. Anzi, il suo impegno sociale e politico si è declinato nel fare un certo tipo di cinema in grado di parlare a tutti coloro che si riconoscevano nel voler cambiare le cose e ottenere, pretendendolo, un mondo migliore. Ammantato di una finta indolenza e dotato di un marcato pragmatismo, Valerio Mastandrea ha saputo essere il volto e la voce di un’Italia nuova e diversa, capace di ridere di se stessa, ma anche di amare, di lavorare e di spezzarsi la schiena per quello in cui crede. Senza mai perdere il gusto del divertimento e – soprattutto – abbracciando la necessità di poter provare a cambiare le cose dentro e fuori lo schermo con opere ancora più concrete: come readings e spettacoli a favore di giuste cause o come la creazione della Scuola Cinematografica Gian Maria Volonté in un quartiere complicato come la Magliana di Roma.

Per questi sentimenti visibili e tangibili nella sua cinematografia il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence viene rimesso all’attore Valerio Mastandrea in attesa di rivederci tra qualche anno per conferirlo anche al regista che  ha da poco esordito dietro alla macchina da presa con Ride, la sua opera prima.

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