È una delle principali attrici e registe italiane a ricevere il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence del Bif&st 2019:

VALERIA GOLINO

Un’interprete che, film dopo film, personaggio dopo personaggio, è riuscita sempre a commuoverci, a divertirci, ad emozionarci, a farci perdutamente innamorare delle sue donne sul grande schermo, spesso solari, “scombinate”, lacerate, complesse, messe quasi sempre alla prova da esistenze e passioni che Valeria Golino riesce a sublimare attraverso il suo sguardo limpido e attento.

Un’alchimia umana ed artistica che restituisce a noi spettatori il “non detto” di personaggi sedotti e seducenti che ci entrano sotto la pelle e ci accompagnano anche fuori dal cinema, in quel turbine dell’esistenza di cui le donne interpretate da Valeria sono qualche volta vittima, qualche volta epicentro.

Registi internazionali come Barry Levinson, Mike Figgis, John Carpenter, Olivier Marchal, Krystof Zanussi, Costa-Gavras, solo per citarne alcuni, e grandi Maestri italiani come Francesco Maselli, Giuliano Montaldo, Gabriele Salvatores, Silvio Soldini, Francesca Archibugi, Ferzan Ozpetek, Saverio Costanzo, Paolo Virzì hanno collaborato con Valeria Golino mettendo a nudo la sua profonda umiltà e la sua intensa umanità.

Un percorso lungo e mai scontato di attrice che, fin da giovanissima, quando a Venezia ha vinto a 19 anni la Coppa Volpi quale migliore attrice protagonista,  ha contribuito significativamente alla nascita e all’affermazione di una regista lungimirante e molto  intelligente che con i film da lei diretti – Miele e Euforia – ha conquistato il pubblico internazionale, utilizzando nuovi colori per lasciare spazio ad un altro sguardo tanto personale quanto originale. Il “punto di vista”, appunto, di Valeria Golino

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